Intro
Per la prima volta quest'anno ho deciso di partecipare al Codemotion. Codemotion è un'esperienza che già da qualche anno aveva in qualche modo attirato la mia attenzione ma poi non avevo mai approfondito.Una motivazione tra tutte: sarebbe stata la mia prima conferenza "general purpose" (senza un focus specifico su un linguaggio o una tecnologia) e, come molti sanno, guardarsi intorno (AKA: che cosa stanno facendo i developer PHP, a parte essere presi in giro) non fa mai male.
La parte dell'evento comprensivo dei talk si è svolto in due giornate, il 22 e il 23 Marzo. Per vari motivi si è scelto di limitarsi ad una sola giornata (sabato 23) il che ha significato una toccata e fuga a Roma. Non ero solo, ma mal accompagnato dai colleghi Andrea e Nicola.
Due note sull'organizzazione dell'evento: una veloce iscrizione online (gratuita!) e l'unico costo è stato quello del viaggio in treno (che l'esperta di viaggi Trenitalia Federica, ha trasformato in un'esperienza interessante... vedere sotto).
Altra cosa: un gruppo What's Up per poter comunicare (nel caso ci fossimo trovati in sale separate).
Il viaggio
Sapete una cosa? Poter arrivare a Roma da Ferrara e tornare a casa in giornata è una bella sensazione. Non era la prima volta, ma sicuramente non avevo mai viaggiato in Bussiness! Niente di sconvolgente, ma ho apprezzato i biscotti dolci e il caffè (e il viso del controllore che non può fare a meno di chiedersi se hai sbagliato carrozza).L'evento si è svolto alla facoltà di Ingegneria Roma 3, e raggiungere il posto con la metropolitana è stato piuttosto semplice e rapido.
L'evento
Il primo impatto è stato quello di notare una buona partecipazione di persone (in realtà era molto buona, ma siamo arrivati a talk già in corso, quindi molte altre persone erano nelle aule) e come speravo anche molto eterogenee. Tra i miei colleghi io ero l'unico "verginello" di Codemotion e non mi ero fatto raccontare poi molto dalle loro esperienze precedenti, quindi per me è stato tutto nuovo.Ho apprezzato particolarmente gli spazi dove aziende e startup si aprivamo alla presentazione del "cosa facciamo" e le classiche scatole "lascia qui il tuo CV".
Non male nemmeno l'angolo dei libri tecnici in vendita a prezzi scontati.
Vogliamo proprio trovare qualche lato negativo?
Tutti peccati veniali!La rete wireless non era molto affidabile (ma va detto che dopo un primo tentativo ho abbandonato in favore di carta e penna).
La cosa un po' più fastidiosa è stata il non essere riusciti a ritirare il regalo, compreso nell'iscrizione (una maglietta azzurra estremamente nerd!) perché esaurite molto in fretta. Peccato...
Va beh... dopo tutto l'evento era gratuito, panino e caffé inclusi, quindi passiamo tranquillamente oltre.
Ultima cosa: ho trovato tutti gli speaker in difficoltà con i 40 minuti di tempo che erano loro dedicati (troppo pochi)... ma sinceramente non vedo altre soluzioni se non perdendo lo spazio per uno dei talk.
I talk
I talk erano distribuiti in varie aule della facoltà e suddivisi in categorie:- Enterprise
- Code It!
- Zero Code
- Big & Fast
- Scripting
- Insert Coin (questa è difficile... in pratica videogames!)
- Makers
HTML5 game and gamification design from the trenches
Questo talk di Pietro Polsinelli sarebbe dovuto essere il mio primo talk e sinceramente non vedevo l'ora... il mio passato da (presunto) volenteroso sviluppatore di videogame è stato soppresso dal mio lavoro di programmatore dedicato al Web e dagli impegni della vita, ma il mio interesse per il mondo dello sviluppo dei videogiochi è un po' come una dipendenza di cui non ti liberi mai completamente. Mi avrebbe un po' riportato ai tempi in cui io e il mitico MarcoMa ci occupavamo di Cheese Boys!Mamma mia che bei tempi!
Ma tornando al talk... purtroppo siamo arrivati troppo tardi, alla fine del talk mancavano 10 minuti e non ho nemmeno tentato di trovare la sala.
Ero davvero curioso di vedere dal vivo cosa si può fare con HTML 5... magari il prossimo anno! Per ora mi accontento di visitarmi il blog dell'autore: the game design experience.
An Introduction to AngularJS
Questo talk è stata una presentazione delle funzionalità del framework JavaScript AngularJS, prodotto open source fortemente sponsorizzato da Google (e nato tra le sue fila). A presentarlo Joel Hooks.Il mare dei framework JavaScript è fortemente popolato e a volte la troppa scelta può portare all'immobilità per il terrore di investire sul cavallo sbagliato. Il fatto che AngularJS sia spinto da Google può essere uno dei motivi che mette tranquillità ad alcuni (a meno di qualche altro fenomeno Google Wave) ma ancora di più lo è il fatto che il progetto sia open.
Il framework si occupa della manipolazione del DOM con approccio MVC, dove l'utente non deve direttamente occuparsi della manipolazione della pagina se non prima definendo un modello a cui l'elemento della pagina deve essere collegato e modificarsi di conseguenza al cambio dei valori del modello.
Dalla presentazione (come poi non poteva essere altrimenti) non sono riuscito a comprendere tutte le potenzialità dello strumento, se non per poi scoprire che la presentazione stessa (le "slide") erano scritte con AngularJS stesso... e fino alla fine non me ne ero sinceramente accorto.
Tra le conclusioni finale dell'autore, AngularJS pare porsi tra l'uso di JavaScript puro (qui inteso come: uso di jQuery... dimentichiamoci del Vanilla JavaScript please) e un più complesso Backbone.js.
Probabilmente la scrittura di applicazioni JavaScript fortemente spinte (dove il modello è estremamente importante e complesso) Backbone.js è la scelta giusta, ma in altre situazioni AngularJS potrebbe prevalere.
HTML5, CSS3 e JavaScript: Web app per tutti gli schermi
Sala piena fino al soffocamento (se non fosse stata la stessa del talk precedente sarei quasi sicuramente rimasto in piedi) per il bel talk sul frontend design di Marco Casario.Argomenti vari, principalmente l'ennesimo tentativo di far capire alla gente che il Web è cambiato e che l'uso degli smartphone e tablet è ormai più frequente che gli accessi desktop.
Che cosa fare quindi coi nostri siti? Siti dedicati ad ogni possibile dispositivo, pur sapendo che probabilmente il numero dei modelli non farà altro che aumentare?
La risposta è il responsive design, ma non solo.
Casario ci mostra quindi come nella sua azienda viene affrontato il problema dello sviluppo di design
responsivi.
Anche qui la sorpresa più grande che ancora molti non comprendono a fondo: la prima cosa è un'analisi degli utenti, per capire come useranno il sito. Non si parte quindi con un sito, poi lo si rende responsive a lavoro finito, ma la versione mobile deve essere prevista da subito (e senza URL alternativo!).
C'è poco da fare per i front-end designer: le media query sono una realtà che va imparata e assimilata.
Ma il talk non si è limitato a dare uno scossone a project manager e front-end designer, ce n'è anche per gli sviluppatori di backend, con argomenti quali la riduzione delle chiamate HTTP, la compressione, l'uso di HTML 5 non solo come markup, ma con le sue nuove feature, ...
PS: pare proprio che jQuery Mobile sia tutto tranne che un framework "lite"... meglio buttarsi su qualcosa di alternativo come Zepto.js.
Hacking@School: Realtà Aumentata per la didattica con Software Libero
Prima di tutto: avere uno speaker romano è un vero spasso e Massimo Avvisati ne riassume il concetto!Talk fuori dalle righe ma sono rimasto un po' fedele alla mia idea di "guardarmi attorno".
Argomento: Augmented Reality, di cui non sapevo praticamente nulla se non "che cosa è" e l'aver visto cosa fa con qualche prodotto (commerciale).
Eppure questo talk mi ha mostrato come ci sia il modo di approcciarsi a questo mondo anche usando potenti strumenti open source. Bellissimi ed interessanti esempi direttamente in demo live.
Particolarmente apprezzato conoscere come lo speaker si occupi di insegnare ai bambini/ragazzini come sviluppare videogiochi... averlo avuto quando giovinavo!
[Pausa pranzo]
...con panino alla mortadella!Let’s test!
Un talk-staffetta di David Funaro e Andrea Giuliano il cui argomento è FATE I TEST!Nulla di realmente nuovo, ma magari qualcuno sarà stato evangelizzato.
E' stato sottolineato come iniziare a fare i test cambi la vita ("ma come facevo prima di iniziare a fare i test a fare questo lavoro?") e poi è stata introdotta una prova pratica del TDD, con linguaggio PHP.
HTTP, WEBSOCKET, SPDY: EVOLUZIONE DEI PROTOCOLLI WEB
Bellissimo talk di Simone Bordet, che ci ha mostrato come il web sia enormemente cambiato, i contenuti sono cambiati, la banda è aumentata... ma il protocollo che lo ha portato alla luce sia ancora qui: HTTP con tutti i suoi limiti, dovuto alla visione che il mondo aveva del Web ormai 20 anni fa.E allora come sopperire a questi problemi senza dover aspettare HTTP 2.0?
I browser ad oggi supportano tutti (pare, finalmente, anche Internet Explorer con la versione 10) l'uso di WebSocket e ad oggi ci sono vari strumenti molto interessanti come CometD... ma la maggior parte delle risorse del talk è stata riservata al "nuovo" protocollo ideato da Google: SPDY.
L'autore ha più volte posto l'attenzione sul come Google e i suoi potenti mezzi siano arrivati a SPDY in un modo non convenzionale nella storia dei protocolli: provando ed implementando applicazioni reali (GMail e c.), poi consolidando i risultati ottenuti in base all'enorme mole di statistiche che il colosso possiede.
I dati mostrati relativi all'aumento della velocità, dovuto all'eliminazione dei byte inutili che il protocollo HTTP si porta dietro ad ogni richiesta, è stato impressionante... e questo prima di arrivare alla spiegazione della tecnica di push.
La cosa che maggiormente dovrebbe far pensare è che SPDY è già tra noi, i metodi per utilizzarlo partendo dall'attuale infrastruttura della rete ci sono (per ora: pare principalmente uno strumento facile per il mondo Java con Jetty).
PS: HTTP 2.0 sarà molto simile a SPDY
Un talk non tecnico, presentato dal simpaticissimo Fabio Fabbrucci (in pratica, "il mio designer preferito"!!!).
Una carrellata di varie situazioni che nella vita possono capitare e di cui bisogna fare tesoro, di situazioni che possono capitare in un ambiente di lavoro (fenomeno del Burnout) e di come spesso sia importante sapersi mettere in discussione e prendersi le proprie colpe.
Poi è stato messo in evidenza l'importanza di come uno sviluppatore si pone verso l'esterno. Partecipi a conferenze? Hai un tuo blog personale? Contribuisci a prodotti open source? Tutte cose molto importanti... ma per un colloquio non vanno mai scartati neanche i requisiti umani.
E per ultimo: l'importanza di "mettersi in merda" (AKA: mettersi da soli in situazioni che ci possono creare difficoltà, che ci fanno esporre)!
Conclusione
La fase finale dell'evento è stata la presentazione dei vincitori di un hackathon partito il primo giorno di conferenza e terminato il secondo. Leitmotiv: l'uso degli open data per migliorare la vita.Alla prossima!
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